17.6.02

Manifesto
In ordine non casuale:quello di Marx&Engels? quello della Rossanda & co.? quello degli intellettuali fascisti?
Parliamo invece del Manifesto della cultura di Forza Italia, promotore Marcello Dell'Utri, attualmente quasi disoccupato: "Di me si occupano 24 avvocati, per fortuna li paga Barlusconi... Fanno tutto loro (...) ho molto tempo libero". Scopo dichiarato, anzi urlato "la rivoluzione culturale contro l'egemonia della sinistra", identità un po' meno sicura e, dato che "cultura di destra" nessuno la vuole apertamente definire, ci si è accordati per "cultura-non-di-sinistra", definizione più ampia e meno impegnativa (mangari un po' ridicola?). Presentato in pompa a Firenze, interventi di alto profilo:
Gianni Badget Bozzo: "l'avvento di Berlusconi è un miracolo della provvidenza non spiegabile con la ragion politica"
Paolo Guzzanti: "è un movimento di liberazione liberale per la libertà" contro "l'opprimente giogo imposto dalla sinistra alla cultura italiana"
Francesco Alberoni: "chi non era di sinistra veniva bocciato in tutti i concorsi universitari"
Giulio Bosetti: "non ero comunista, dunque mi consideravano fascista", "grazie a tutti, è come se fossi rinato oggi, nella libertà"
Renato Brunetta: "abbiamo il dovere di governare anche con lo spoil system: senza paura, no al continuismo"
Marcello Dell'Utri: "tra pensare senza agire e agire senza pensare, scelgo la seconda" (sic!)
Certo, è dura tornare alla libertà dopo una dittatura come quella italiana: per gli afgani, in confronto è una passeggiata! Ma questi hanno le idee chiare:
Gabriella Carlucci: "non vogliamo creare Benigni o Moretti di destra"
La cultura di sinistra ha davvero i giorni contati: vuoi mettere un Benigni o un Moretti qualsiasi, con una Gabriella Carlucci?